Le Formiche della Zanca
A circa metà del tratto di mare che va dalla Punta della
Zanca a Capo S. Andrea, si trova un gruppo di tre scogli
semisommersi, di cui soltanto uno è affiorante, chiamati
Formiche della Zanca.
Le Formiche di Grosseto
sono piccoli scogli sparsi nell’azzurro mare di fronte al
Parco dell’Uccellina. La superficie totale delle tre isole è
di circa 1500 metri quadrati che si distendono su di una
linea costiera di circa 1 miglio. Una particolarità di
questi scogli è che sono molto distanti dalla costa ed è
proprio grazie a questo fattore che sono dei veri paradisi
naturali incontaminati.
I tre isolotti sono
chiamati, Formichino, Formica Media e Formica Grande.
Il
primo è composto da due piccoli scogli, il secondo isolotto
è una stretta lingua di terra, mentre il terzo scoglio,
quello più grande è di formaa romboidale e su di esso è si
trova un faro.
Se non vogliamo
scendere troppo in profondità, possiamo rimanere intorno a
quindici-venti metri per nuotare in mezzo ai massi che danno
origine ad anfratti e grotte piene di coloratissime spugne e
parazoanthus.
Puntando ancora verso nord-ovest, nuotando lungo un canale
sabbioso, le cui pareti sono nuovamente tappezzate da spugne
arancione e colonie parazoanthus, incontriamo le prime
gorgonie gialle intorno ai venticinque metri di profondità
le quali, oltre i trenta, lasceranno il posto a quelle
rosse, la cui presenza si fa sempre più massiccia fino ai
quarantacinque metri, profondità massima di questa
immersione.
Per tornare alla barca
è vantaggioso ripercorrere lo stesso tratto. La visibilità è
buona, e scarsa è la corrente.
In questo tratto di
mare molte navi hanno trovato la "morte", a testimonianza di
questi tragici eventi sono state ritrovate molte anfore e
oggetti vari.
La zona archeologicamente importante è anche un ottima
palestra per i subacquei, che possono effettuare immersioni
fino a 100 metri.
Negli anni passati la zona è stata soggetta a diversi
saccheggi, infatti diverse persone immergendosi nelle basse
profondità recuperavano le anfore situate lì, senza pensare
al danno storico che stavano creando. Oggi solo i fondali
più profondi sono cosparsi di questi oggetti di meravigliosa
bellezza, ma solo chi si immerge fino a tali profondità può
ammirarli e proteggerli dai saccheggi
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