La
Pet Therapy
E' stato
dimostrato che la presenza di un animale migliora, dal
punto di vista psicologico, la vita dell'individuo,
riducendo solitudine e depressione ... Spazzolare,
giocare, nutrire, lavare un animale ... diminuisce
l'ansia e abbassa lo stress ....
Il
termine pet-therapy evidenzia il valore terapeutico
degli animali: una terapia singolare (e dai
risultati sorprendenti) che si basa sul rapporto tra due
esseri viventi, con caratteristiche differenti. Da una
parte l'animale, dall'altra parte la persona
L'animale co-terapeuta agisce come soggetto attivo, tra
lui e la persona c'e' uno scambio reciproco fatto di
emozioni e di stimoli che detrminano cambiamenti ed
effetti positivi in entrambi. L'animale diventa co-protagonista dell'azione
terapeutica, in una relazione interattiva estremamente
ricca e complessa.
Con il
termine Pet Therapy si indicano due categorie di
terapie: quelle dirette a soggetti con handicap, il cui
scopo è di eliminare uno stato di malattia o ridurne gli
effetti negativi sulla salute del paziente; quelle
finalizzate a migliorare la qualità della vita e lo
stato generale di benessere. Con persone
disturbate, infatti, gli animali trovano un "canale
preferenziale", un mezzo di comunicazione più facile
riuscendo molte volte a sbloccare condizioni patologiche
ormai cronicizzate
La
scuola di Interazione Uomo - Animale - SIUA
La
Scuola di Interazione Uomo Animale (SIUA) e' un istituto
di formazione e ricerca fondata alla metà degli anni
Novanta dal Prof. Roberto Marchesini che si pone
l'obiettivo di far conoscere e applicare il metodo
zooantropologico nelle attività di pet-relationship al
fine di valorizzare il ruolo dell’animale nella
relazione e nella società umana e di indirizzare i
contenuti beneficiali propri del rapporto uomo-animale
Le aree
a cui la Scuola si è maggiormente dedicata sono:
1) l’area educativo-didattica,
dove si utilizza la relazione per migliorare le
opportunità formative e disciplinari del bambino (vedi
voce zooantropologia didattica); es. scuole, ludoteche e
centri ricreativi
2) l’area assistenziale-coterapeutica (pet therapy),
dove si utilizza la relazione per favorire processi di
benessere-assistenza e realizzare processi di
coadiuvazione terapeutica (vedi voce zooantropologia
assistenziale); es. ospedali,
carceri, case protette, residenze per anziani.
I
cambiamenti sugli utenti vengono facilitati attraverso
specifiche attività di relazione che variano a seconda
degli obiettivi che ci si prefigge su quel particolare
paziente. L’approccio zooantropologico, messo a punto
dal Prof. Roberto Marchesini, si basa sulla prescrizione
di dimensioni di relazione differenti in relazione ai
bisogni dell’utente. Esempi: se ci si prefigge una
stimolazione sulle motivazioni saranno prescritte
attività ludiche con l’animale, se viceversa si vuole
aumentare l’autostima e il decentramento del paziente si
lavora sulle attività di cura del pet.