Ma fa bene anche ai genitori perché li stimola a sviluppare
qualità di osservazione e sensibilità (il bimbo non può
dirvi se gradisce quanto state facendo così dovrete imparare
a interpretare i suoi “segnali non verbali”), li rende più
disinvolti nel maneggiare il loro bambino e crea un’intimità
che potrà continuare anche in futuro.
Il massaggio ai
bambini -
Come e dove imparare a praticare il massaggi ai bambini
Il
massaggio ai bambini: il corso di NARAYANA INSTITUTE
Balabhyangam: e' il nome più
corretto per indicare il massaggio ai bimbi di origine
indiana. Questa forma di massaggio è più comunemente nota in
occidente sotto il nome improprio di “Shantalà”. (Shantalà
è infatti il nome di una mamma indiana a cui si è ispirato
un autore per scrivere il suo libro sull’argomento)
Si tratta di una
delicatissima forma di massaggio con caratteristiche
tecniche diverse da un comune massaggio: caratterizzato da
manualità centripete ovvero che sviluppano dalle zone
distali dei vari distretti verso l’esterno in quanto il
bambino nei primi mesi non ha sviluppata una corretta
percezione dei confini del proprio corpicino.
|
Sequenze vere e proprie non
esistono, molto dipende dalle differenti tradizioni e dalle
infinite varianti che appartengono alle famiglie di
discendenza.
Da parte nostra, abbiamo
effettuato delle ricerche così da poter offrire una varietà
di sistemi mettendo insieme quelle gestualità che sono
ricorrenti un po’ in tutte le diverse espressioni.
Quello che a nostro parere è
però importante e che contraddistingue la partecipazione ad
un seminario o ad uno stage sul “massaggio ai Bambini” dalla
lettura di una dispensa o di un libro, è la possibilità di
accedere attraverso opportuni esercizi e piacevoli sessioni
di facili meditazioni a quella che in primis è la reale
fonte di benessere del massaggio: “il giusto atteggiamento”.
L’apprendimento delle semplici
manualità inteso nel senso della tecnicità, non ha nessun
valore e i benefici si riducono veramente al minimo se tutto
ciò non è supportato e sostenuto o per meglio dire,
veicolato da un atteggiamento interiore
Si tratta di una forma
culturale, di una impostazione che ha ben precise
connotazioni ben lontane dal poter essere confinate in
certificazioni o attestati di partecipazioni a stage e corsi
prettamente tecnici.
Un opportuna preparazione
anche di un solo week-end potrà quanto meno fornire spunti
di riflessione e preziose opportunità di condivisione con il
proprio partner e con altri genitori, un’occasione unica di
esempio di cura di se e della propria famiglia, un’occasione
perchè i piccoli possano stare insieme e relazionarsi tra
loro, condividendo l’innocenza che li contraddistingue e di
cui fanno dono ai propri genitori
|
Per comprendere la
necessità e l’importanza di questo meraviglioso atto
d’amore, provate ad immaginare quali sono le sensazioni e le
reazioni del bambino dopo la nascita: provate per un attimo
a cercare di ricordare o magari, di immaginare la sensazione
che avete percepito Voi quando, dopo circa 9 mesi trascorsi
al calduccio e al sicuro nella pancia della vostra mamma
nutrendovi e respirando attraverso il cordone ombelicale,
cullati nel liquido amniotico, vi siete trovati in un
attimo, di colpo, sbalzati fuori a contatto con un elemento
sconosciuto, - L’ARIA- in mezzo a tanti rumori (che prima
venivano percepiti come ovattati), agguantati da due mani
ignote e sculacciati per respirare. Già il RESPIRO. Che
trauma….. di colpo l’aria entra attraverso un canale diverso
dal cordone ombelicale… l’apparato respiratorio ed entra nei
polmoni (deve aver dato un sensazione di bruciore) la
sensazione generale e peggiore sarà forse stata quella di
essere SOLI di colpo, staccati da “qualcosa” di cui fino a
poco prima eravamo parte integrante... … subito dopo presi e
messi a contatto con l’acqua per essere lavati… da altre
mani, non solo strane di per se - come nuova forma di
contatto - ma anche appartenenti a chissà chi.. magari anche
isolate da dei bei guanti in lattice (di cui comprenderemo
le ragioni igieniche quando saremo grandi.. ma intanto...)
che trasmettono isolamento, altro che sicurezza e calore.
In seguito, avvolti in teli o asciugamani per quanto
morbidi, ci saranno parsi ruvidissimi a cospetto della
vellutata e calda placenta sulla quale puntavamo la
testolina o i piedini di tanto in tanto.. fino a pochi
istanti prima... avanzano man mano altre strane altre
sensazioni,… gli odori….. forse, odori di tintura o di
anestetici o chissà quali altri... bagliori.. voci..
sensazioni della variazione di temperatura... Da li in poi,
ora dopo ora, giorno dopo giorno, le cose precipitano e la
situazione degenera e procede inesorabile...
Pianti e urli ( i primi suoni emessi), non già per i morsi
della fame; . siamo terrorizzati (la paura ed il bambino
nascono insieme) dal brusco cambiamento della situazione,
dalla novità delle sensazioni. Abbiamo bisogno di
nutrimento. Non vi sono dubbi. Non solo il nostro ventre ma
anche la nostra pelle. E inoltre in questo oceano di novità,
d’ignoto, abbiamo bisogno di riprovare sensazioni passate
che sole, per ora, possono indurre uno stato di pace, di
sicurezza.
La pelle dei piccoli non ha
dimenticato il calore, il contatto con la madre. Alla
nascita il bambino andrebbe tenuto vicino e massaggiato, per
evitare la frattura brutale, origine di sofferenza e di
rifiuto. E ciò che si è fatto alla nascita andrebbe ripetuto
ogni giorno, per settimane, per mesi. Per aiutare i piccoli
ad attraversare il deserto dei primi mesi di vita, perché
essi non provino più l’angoscia di sentirsi isolati, perduti
bisogna nutrire il “fuori” con altrettanta cura del
“dentro”, bisogna parlare alla loro pelle che ha sete e fame
come il loro ventre.
I piccoli hanno bisogno di latte, sì. Ma più ancora di
essere amati e di ricevere carezze.
Essere portati, cullati, accarezzati, essere tenuti,
massaggiati, sono tutti nutrimenti per i bambini piccoli,
indispensabili, come le vitamine, i sali minerali e le
proteine, se non di più. Se viene privato di tutto questo e
dell’odore, del calore e della voce che conosce bene, il
bambino, anche se gonfio di latte, potrebbe in alcuni casi
lasciarsi addirittura morire di fame.
Come per ogni altro
massaggio, occorre praticarlo in un ambiente caldo ed
accogliente, l’atmosfera tranquilla ed il giusto tempo a
disposizione, l’atteggiamento rilassato e la vostra
predisposizione a vivere questa meravigliosa esperienza sono
requisiti essenziali.
Ecco un altro motivo per regalarsi un week-end piuttosto che
rubacchiare frettolosamente un oretta alla settimana
Narayana Institute
57127
Livorno (Livorno), Via dei Sette Santi
tel. 0586-805200, cell.335-6304778,
email:
info@narayanainstitute.it
Narayana Institute diretto dal Maestro
Satya Narayana, rappresenta una delle
colonne portanti dell' Accademia
Ayurvedica Ayuseva.
L'Istituto è specializzato nell'
insegnamento delle numerose forme e
tradizioni di Massaggio Ayurvedico e
delle Discipline del Benessere e Bio
Naturali (Olistiche e Orientali): Corsi
monotematici, Master Annuali e triennali
L'Istituto offre inoltre un qualificato
servizio di Start-up e consulenza e
formazione interna per Centri Termali e
Centri Benessere ai quali sovente
segnala su richiesta i propri allievi
che abbiano raggiunto un serio livello
di preparazione